UN ANNO DI BLOG

Non voglio fare bilanci, ma sicuramente ho voglia di festeggiare, con tanto di torta e di candeline, perché ogni momento è buono per un dolcetto.

Quella del blog è stata una sfida, in un momento in cui tutto il mondo dei social è improntato sull’immagine, molto più immediata e accattivante (Instagram in testa), scegliere di scrivere (tra l’altro io faccio ancora la prima stesura a mano!), ma soprattutto di far fermare le persone a leggere, cercare contenuti e renderli più o meno interessanti, provare a esprimersi al meglio, in un italiano più o meno corretto, tentare di incuriosire con un argomento che, diciamocela tutta, è abbastanza di nicchia, non è sicuramente stata la scelta più facile, ma a direi che questa è una mia prerogativa 😛
Un anno. Questa era la scadenza.
Un anno, per far conoscere e per far capire.
Un anno faticoso perché, checché se ne dica, gestire un blog è impegnativo, perché richiede dedizione, tempo e cura, come per ogni cosa che si voglia fare con un certo standard qualitativo.

Non ho ancora capito bene dove mi abbia portato tutto questo, a volte mi è venuta voglia di mollare tutto, altre sono entrata in crisi perché non riuscivo a trovare argomenti interessanti o a esprimerli come avrei voluto; dei giorni, invece, mi sono sentita Carrie Bradshaw alle prese coi sui articoli per il New York Star (da certe serie tv non se ne esce), scrivendo per 5 ore di fila…
Poi, qualche giorno fa, mi sono fermata. Di colpo. E ho voluto mettere un punto, o forse un accento, che bene non l’ho ancora capito.
Ho riletto tutti i post, ho modificato tutti i titoli, sono uscita per sbaglio da WordPress e ci ho messo 2 giorni, 3 telefonate e una serie infinita di imprecazioni per poterci rientrare, dato che avevo perso le password, ho analizzato tutte le visualizzazioni e ogni commento.
Ho capito che piace quando parlo di vita vera, soprattutto se vengono messi sul piatto gli aspetti più emozionali.
Ho capito che i libri suscitano sempre un certo interesse, sebbene si dica che la cultura sia in declino e che i libri vendano sempre poco.
Ho capito che i risvolti più tecnici vengono volentieri tralasciati.
Ho capito che devo raddrizzare il tiro.
L’organizzazione è anche analisi che permette di modificare per andare avanti, perciò dalla settimana prossima troverai il blog un po’ diverso.
Ho immaginato una “Casa Poetica” un po’ più piccola.
Ho immaginato grandi divani e comodi cuscini, dei fiori rosa e delicati, un tavolino con cioccolatini e biscotti: ho immaginato un salotto, in cui è bello accomodarsi accanto ad altre persone e chiacchierare, confrontarsi e ridere. Si parlerà di organizzazione, ma anche di sentimenti e di vita, perché prima di tutto dobbiamo imparare a conoscere noi stessi, per poi decidere di affrontare al meglio la vita, sotto qualunque aspetto. Il linguaggio resterà invariato, sempre piuttosto leggero e scherzoso, perché non sarei in grado di fare diversamente.
Mi piacerebbe se tu ti sedessi con me.
Mi piacerebbe davvero condividere ancora di più e creare interazione.
Io so che mi impegnerò ancora di più per rendere tutto questo possibile.
…e magari tra un anno ci saranno più persone a festeggiare con me 🙂

 

 

Marika Menarello
info@casapoetica.it

Sono una professional organizer e insieme rendiamo la tua casa libera dal superfluo.

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