STORIA DI G, DELLA CASA DI SEMPRE E DI COSE NUOVE – La storia del mese-

Capita che le storie d’amore finiscano.

Capita che si facciano valigie e si esca per sempre di casa.

Capita che una casa pensata per due diventi la casa di un single.

Capita che si debba ricominciare da un nuovo modo di vedere e di pensare.

Ma quando questo è capitato al mio migliore amico, tutto ha subìto un’eco amplificata, perché se colui col quale ho condiviso merendine, poi birre, poi le vacanze, fino alla scelta del mio abito da sposa, mi chiede aiuto per riorganizzare la sua casa, il lavoro assume un valore che va oltre le competenze specifiche.

Quella mattina mi aspettava con ansia, col caffè pronto e millemila domande scaturite da una notte insonne e dalla consapevolezza che da quel giorno tutto sarebbe -nuovamente- cambiato.

Il principale motivo della mia presenza era quello di riorganizzare gli ambienti della casa, nello specifico armadi e cucina, per facilitare le azioni di gestione quotidiana e riordino: spazi da sfruttare al meglio, oggetti che non hanno più senso di esistere e il bisogno di una consulenza super partes.

Siam partiti dall’armadio che, a dire il vero, era anche ordinato, ma oggettivamente troppo pieno di vestiti e accessori non utilizzati. La polvere sulle grucce, abiti sepolti sotto altre cose e dimenticati negli angoli, spalle delle camicie o pieghe dei pantaloni che si sono stinte a furia di rimanere appese… direi che sono die messaggi inequivocabili: LO VEDI CHE NON TI PIACCIO??

Altra nota dolente: il mio amico, negli ultimi anni, ha cambiato taglia perché ha preso un po’ di peso; che senso ha conservare t-shirt e pantaloni che non vanno più bene? Siamo sinceri: un conto è prendere un paio di chili, un conto è cambiare due taglie. No, non ingannarti con la scusa della dieta; ti assicuro una cosa: qualora perderai quei kg di troppo, non vedrai l’ora di andare in un negozio e ammirarti con quel bellissimo paio di jeans della tua nuova taglia.

Non è stato difficile sistemare l’armadio, una volta alleggerito di ciò che non serviva: tutto è stato diviso per categoria; appeso con gruccia giusta o piegato per bene e collocato nello spazio più sensato per avere tutto a portata di mano.

Altra fase importante della giornata, quella dedicata alla cucina.

Stesso modus operandi che per il guardaroba: svuotare- analizzare- riposizionare.

Sono balzate agli occhi alcune cose:

–          Un eccessivo numero di pentole, padelle e tegami (G cucina poco e mai per più di 4 persone)

–          Un numero imprecisato di piccoli accessori da cucina, di cui ci era sconosciuto l’utilizzo

–          Diversi cibi scaduti e scorte alimentari per una famiglia di 8 persone

–          Bicchieri rovinati e tazze sbeccate

Ecco, in questi casi sono abbastanza tassativa e perentoria: odio lo spreco di cibo, perciò una spesa più mirata e porzioni piccole sono più adatte a un single (o a una coppia).

Le pentole, già di per sé, sono antipatiche da sistemare: perché ostinarsi a cercare di tenere in ordine una batteria da 24 se ne usi al massimo 5?

E poi, perché bevi in bicchieri rovinati?

La mattina è già dura di suo, sicuro di meritarti anche di bere il caffè in una tazza sbeccata?

Alleggeriti delle zavorre, abbiamo dato un senso logico all’organizzazione della cucina: alimenti come riso e pasta e condimenti messi a portata di mano e più vicino ai fornelli, abbiamo utilizzato suddivisori per raddoppiare lo spazio, diviso alimenti dolci da quelli salati…

È stata lunga e faticosa, ma a fine giornata la casa di G aveva tutto quello che a lui serviva realmente e organizzato in base alle sue esigenze.

Mio marito e mio figlio si sono presentati alla sera con pizze fumanti per tutti, perché non c’è come l’amicizia per suggellare un nuovo inizio.

Marika Menarello
info@casapoetica.it

Sono una professional organizer e insieme rendiamo la tua casa libera dal superfluo.

No Comments
  • Elena di meo
    Posted at 09:43h, 09 Luglio Rispondi

    Sei brava a fare ordine e lo dimostri anche nei tuoi scritti.Vado in vacanza in Molise in una casa di pietra edeficata nel 186o a suo tempo abitata dai miei nonni e poi dai miei genitori.La casa dei bei ricordi ma tu puoi immaginare quanto lavoro per cercare di tenere le cose utili e “buttare” tutto ciò che è superfluo ma legato ai ricordi.Credo però che questa volta lo farò.Buon lavoro!

  • Federico
    Posted at 15:34h, 11 Luglio Rispondi

    Ciao! Complimenti per il tuo articolo!

  • Anita
    Posted at 15:46h, 18 Luglio Rispondi

    sei un angelo!

    • casapoeticablog
      Posted at 16:12h, 18 Luglio Rispondi

      Non esageriamo!!! Sono solo un’amica (che fa un lavoro particolare) che ha aiutato un amico 🙂

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