Provocare per ribaltare

C’è una parola che mi sta appassionando molto in questo periodo e che sto facendo mia: RIBALTARE. Ribaltare le situazioni, ribaltare le posizioni, ribaltare il punto di vista.

E questo concetto lo sto associando sempre di più a quello di PROVOCARE.

Per essere precisa precisetti, il binomio perfetto è PROVOCARE PER RIBALTARE.

Provocare, ossia determinare l’insorgere di un fatto o avere una reazione.

Andiamo con ordine: ho capito che amo provocare e che mi diverto un sacco a farlo.

Non mi riferisco ovviamente a parole offensive o a gesti maleducati, ma di far arrivare quel brivido fastidioso sulla schiena, senza avere la possibilità di grattarsi.

Quei dieci secondi in cui si viene fissati dall’occhio un po’ socchiuso di chi sta elaborando un pensiero nuovo, che ancora non si sa se convince o turba. Quella così lì, insomma.

A che pro? Ribaltare il tuo pensiero, per vedere cosa succede.

Questo sono le premesse che faccio ogni volta che inizio un corso in aula o un percorso con un cliente nuovo.

Senza la pretesa di aver alcuna verità in tasca, questo modo di pormi vuole provare a far cambiare l’angolazione da cui osservi le cose.

Si viene da me con il desiderio di cambiare qualcosa nella propria vita, di modificare alcune abitudini che hanno portato caos e disordine. Lo scopo del mio lavoro è quello di condurti a una consapevolezza nuova, che ti dia la spinta giusta per affrontare tutto questo.

È un lavoro che dobbiamo fare insieme però, sia che si tratti di un corso, che di un vero e proprio intervento a casa tua.

Non ti risolvo i problemi.

Non ti cambio la vita.

Lo fai tu, col mio aiuto.

Ho scelto la modalità della provocazione e del ribaltamento per farlo.

Come?

Con domande scomode.

Perché ti lamenti di non avere spazio , se quello che hai è completamente saturo di cose che non usi?

Davvero quelle cose che non usi hanno così tanta importanza, se neanche ti ricordi di averle?

Non credi di meritare di indossare quella camicia carina ora, invece che aspettare chissà quale occasione?

Perché il piatto bello se lo meritano gli ospiti e tu no? (e aspetti di avere loro a cena per usarlo?)

È fastidioso essere punti sul vivo.

È fastidioso non avere la risposta a portata di mano.

Quelle (e tante altre) domande hanno lo scopo di portare il focus su aspetti della stessa abitudine che non vengono mai presi in considerazione.

Il mio modo di vedere le cose non è necessariamente quello corretto ed è quasi sempre diverso da quello di chi ho davanti.

Il mio modo di comunicare certi concetti non vuole farti cambiare idea, tantomeno dare risposte, ma fa in modo che tu ti faccia domande nuove, analizzando certi comportamenti da un altro punto di vista.

Se parti da un modo nuovo di vedere le cose è probabile che arrivi a un punto nuovo.

È da quel punto che il lavoro di riordino e di tutto quello che c’è intorno assume un valore più vero e profondo, perché la consapevolezza è diversa.

Il cambiamento avviene lì.

 

Cover photo by Santa3 on Pixabay

Marika Menarello
info@casapoetica.it

Sono una professional organizer e insieme rendiamo la tua casa libera dal superfluo.

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