Mai più senza… L’ORGANIZZAZIONE DEI GIOCATTOLI

È vero, sono una PO, ma prima di tutto sono una mamma, perciò quando mi parli di difficoltà nella gestione dei giochi di tuo figlio, so benissimo a cosa ti stai riferendo.

Ho un figlio di 4 anni, Edoardo, tanto buono quanto casinista, che non tace neanche a pagarlo e assolutamente incapace di stare fermo (il DNA non inganna). La sistemazione dei suoi giochi è sempre stata una questione spinosa perché, da donna amante dell’ordine e da sempre abituata ad ambienti sgombri da ogni oggetto, avere improvvisamente Lego o macchinine che invadono ogni angolo è stato difficile da sopportare. Quando era più piccolo ed era felice di passare le sue giornate dietro a pochissimi oggetti, era tutto più semplice: alla sera tutto velocemente dentro una cesta e via. Crescendo sono cresciuti anche gli interessi e allora si è dato il benvenuto a Lego, macchinine, camion, ruspe, attrezzi da lavoro, mattoncini di legno e chi più ne ha più ne metta.

Il decluttering, a casa mia, è una regola di vita, e di giocattoli usati ne sono stati regalati parecchi, ma è altresì vero che ne sono entrati altrettanti.

Ho cercato una soluzione per organizzarli che fosse ottimale sotto tanti punti di vista: che mi permettesse di rendere Edo autonomo, facile da mettere in pratica, resistente e low cost. Ikea è sempre stata un passo avanti rispetto alla concorrenza (esiste, tra l’altro, concorrenza con Ikea?) e siccome mio figlio sarebbe stato parte fondamentale in tutto questo, l’ho portato con me.

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(Sì, in questa foto è lui, in un’immagine di repertori. Sì, non ne poteva più)

Il tipo di mobiletto, con le misure appropriate, l’avevo già scelto, ma a lui spettava la parte dei colori: i bambini hanno bisogno di sentirsi parte integrante di un progetto che li riguarda.

A casa ha aiutato il suo papà a montarlo: passare viti e cacciavite giusto, buttare la carta e inserire i contenitori nello scomparto corretto sono davvero delle mansioni importanti!! E poi, finalmente, è arrivato il momento di dividere i giochi e di sistemarli nel contenitore giusto. “Come li dividi, Edo?”

Essendo metodico e schematico come me, ha scelto di farlo per categoria, così da avere il contenitore di Lego, quello delle macchine grandi e quello delle macchine piccole, quello degli attrezzi e via così. Lo abbiamo fatto insieme, così che non risultasse troppo faticoso. È stata una bella conquista per lui, un “mobile” tutto suo, come quello dei grandi.

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Il giorno dopo, per completare l’opera e dare quel tocco in più, abbiamo attaccato delle immagini sulla parte frontale dei contenitori. Ho pensato a delle semplici immagini scaricate da Internet che, probabilmente sarò brava in altre cose, ma non di certo a disegnare.

Ha colorato i disegni, stare nei contorni non è la sua cosa preferita e l’accostamento cromatico è decisamente improbabile, ma questo è ciò che rende il suo “lavoro” unico e speciale.

Alla fine ogni contenitore aveva la figura che rappresenta il contenuto, così che tutto sia più facile e immediato da riordinare.

Poi, sono onesta, non è che ogni sera, prima della nanna, lui si strappi i capelli dalla voglia di mettere tutto a posto, ma INSIEME è meno faticoso e, soprattutto, si trasforma un’azione quotidiana in una buona abitudine, che lo aiuta a crescere e a diventare autonomo.

“I GIOCHI DEI BAMBINI NON SONO GIOCHI, E BISOGNA CONSIDERARLI COME LE LORO AZIONI PIU’ SERIE”

M.de Montaigne.

Marika Menarello
info@casapoetica.it

Sono una professional organizer e insieme rendiamo la tua casa libera dal superfluo.

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