Mai più senza…IL DECLUTTERING

Questa parola, che ormai sta entrando sempre più nel lessico comune, significa letteralmente “la pratica di liberarsi dagli oggetti vecchi o inutili”, ed è alla base di ogni intervento di P.O. Come ripeto sempre, è la parte più difficile e delicata, perché smuove corde personali, intime e a volte dolorose. “Eliminare” significa lasciare andare e perciò accettare di fare a meno di qualcosa. Ma noi siamo sicuri che la videocassetta dei Goonies, la cartolina di zia Mariuccia spedita nel ’95 da Recoaro Terme o la tazza sbeccata ci servano proprio? Davvero bisogna conservare tutto?

“È un ricordo” è la risposta tipo.
Ho imparato sulla mia pelle che i ricordi, i momenti, le persone non sono cose, ma sono sensazioni, profumi, colori. Mia nonna è con me ogni volta che cucino il ragù con la sua ricetta, non tenendo una sua camicia vecchia e bucata; le emozioni del mio primo concerto di Vasco riaffiorano ogni volta che ascolto “Gli spari sopra”, non
guardando il paio di jeans che indossavo a quel concerto, in cui ora non starei nemmeno sottovuoto.

Avere stanze che straripano di oggetti, armadi traboccanti di vestiti, dispense con scorte per i prossimi 4 anni, hanno il potere di farci perdere lucidità sulle priorità, oltre che spazio e soldi. L’accumulo ci regala ambienti saturi e non leggeri e quello che crediamo nostro, in realtà, ci rende prigionieri. Non siamo più noi a decidere delle nostre cose, ma sono le nostre cose a decidere per noi dei nostri spazi, dei nostri soldi e anche della nostra salute (avete mai pensato a quanti acari si divertono tra i maglioni che non mettiamo da 2 anni?!)

Decidere di fare decluterring è una scelta di vita, che spesso scaturisce dal desiderio di cambiamento, in una fase della vita che ci spinge a fare delle scelte; nessuno ha mai detto che sia facile, poco faticoso (sotto tutti gli aspetti) o semplice, ma sicuramente è utile.

E allora, come affrontarlo?

Partiamo dall’dea corretta che fare decluttering significhi tenere ciò che è più importante, non buttare. Suddividere gli oggetti in 4 categorie può essere utile: i tesori sono quelle cose dal forte valore emotivo, ma non funzionale, mentre gli strumenti hanno valore pratico (se funzionanti, eh!), ma non affettivo. Ci sono poi quelli che rientrano nella categoria svago, cioè utili e che ci fanno stare bene, tipo dvd, giochi e libri; infine diamo una menzione pure alla cianfrusaglia, quelle cose senza valore né emotivo né funzionale. Secondo voi, da che cosa bisogna iniziare col decluttering?!

Esistono diversi metodi per buttare, per imparare a farlo sia nella quotidianità che periodicamente, in modo che in casa, in ufficio, o in ogni spazio abitativo il problema dell’accumulare non si presenti più.

Senza guardare è un metodo applicabile su pubblicità, dépliant, oggetti rotti in modo irreparabile, oppure su cose stipate negli scatoloni (se sono rinchiuse lì dentro da chissà quanto tempo perché non venivano più usate, secondo voi, potranno mai tornare utili?)

In quell’esatto momento invece, si può buttare tutto ciò che ci viene in mano ed è il caso che passi a miglior vita, tipo piatti scheggiati e asciugamani rotti. Ricordiamoci sempre che ogni spazio ha una capienza prestabilita, oltre la quale sarebbe meglio non andare.

Trascorso il tempo stabilito è utile fare una bella cernita di giochi, cataloghi e manuali, mentre a intervalli regolari lo si dovrebbe fare con post-it, agende e
cancelleria, passando anche per le cose non del tutto utilizzate, come cosmetici, medicine e spezie.

BASTA PROCRASTINARE!
Se sentite che è arrivato il momento, provateci! Sono certa che ne trarrete giovamento.

Marika Menarello
info@casapoetica.it

Sono una professional organizer e insieme rendiamo la tua casa libera dal superfluo.

2 Comments
  • maria
    Posted at 08:28h, 16 Ottobre Rispondi

    Vero ….si fa fatica a liberarsi delle cose…ma io ho 63 anni i genitori tenevano tutto e questo te lo tramandano…ho iniziato da poco ma alcune volte vorrei ci fosse qualcuno che mi aiutasse perché stanca questa cosa…vorrei non guardare niente e sotto il terrazzo un tir che mi sgombri!

    • casapoeticablog
      Posted at 09:29h, 08 Gennaio Rispondi

      Partire con le cose che hanno scarso valore affettivo. Poco al giorno, ma continuativamente. Forza Maria!

Rispondi