STORIA DI D, OSSIA VADO A VIVERE DA SOLA -La storia del mese-

D. è una ragazza giovane ed intraprendente. È in un grande momento di cambiamento: al lavoro ha ottenuto una meritata promozione e passerà ai piani alti. Ha anche deciso di lasciare il piccolo appartamento nella grigia periferia, che divideva con due coinquilini, e di prendere in affitto uno tutto per sé, in un paese, con vista su un parchetto. Ha impacchettato tutto quello che aveva e si è trasferita.

Quando sono arrivata nella sua nuova casa, si intravedevano solo un divano rosso e la ciotola del gatto: tutto il resto era coperto da scatoloni.

L’organizzazione è partita dall’armadio tutto nuovo e vuoto, pronto per essere riempito in maniera logica, funzionale e di facile gestione. Fuori tutto dalle scatole, tutto appeso sulle grucce adatte ed in modo corretto. Ecco il momento giusto per fare decluttering: tutto in vista, tutto a portata di mano. Cosa mi piace tanto? Cosa mi sta bene?

Il vero decluttering sta nell’individuazione di ciò che va tenuto e, di conseguenza, di quello da eliminare. Sono stati selezionati diversi indumenti da dare in beneficenza che proprio non stavano più e/o che non piacevano più. E poi via all’allestimento dell’armadio nuovo!!

Per prima cosa si è deciso per un’organizzazione basica, ossia dividendo per tipologia ogni capo: pantaloni e gonne/ giacche/camicie. Una strategia molto comoda, ad esempio, è quella di impilare i maglioni per modello: scollo a V, girocollo, cardigan. Molto spesso sento parlare di suddivisione per colore: bella sì, di effetto in negozio, ma nel nostro armadio, dove abbiamo bisogno di semplificare per ottimizzare i tempi, è molto più facile individuare subito quel maglione blu col collo tondo se messo nella pila dei suoi simili, invece che doverlo cercare tra una selezione di svariati blu di modelli diversi. Per guadagnare spazio, invece, basta sfruttare la profondità delle mensole: piegando le maglie in 3, invece che in 2, si riusciranno a sistemare 2 pile ben distinte, davanti e dietro.

Una volta finito, sedute sul letto a rimirare il lavoro, la soddisfazione è sempre tanta, da entrambe le parti.

Un nuovo inizio, sia metaforico che reale: la voglia di iniziare un nuovo percorso, lasciando andare ciò che non ci rappresenta più e la necessità di mettere in ordine dentro e fuori di sé.

Il vero cambiamento è stato capire che c’era bisogno di ripartire: gli strumenti per farlo sono arrivati di conseguenza.

SE NON CAMBIASSE MAI NULLA NON CI SAREBBERO LE FARFALLE.
Anonimo

Tags:
,
Marika Menarello
info@casapoetica.it

Sono una professional organizer e insieme rendiamo la tua casa libera dal superfluo.

No Comments

Rispondi