HYGGE, LA VIA DANESE ALLA FELICITA’ – Il libro del mese-

Ci sono volte che racconto di libri che ho letto per lavoro, altri che ho letto per curiosità e poi ci sono libri, come quello di cui ti parlo oggi, che ho letto, e riletto, e sottolineato, perché per me sono più una certezza che delle semplici pagine, una specie di status in cui mi rifugio quando ho voglia di coccolarmi un po’.
“Hygge, la via danese alla felicità” è una specie di guida che ti prende per mano e, raccontando con parole e fotografie, ti conduce in un’atmosfera pacifica e rilassata, tra chili di dolci e luci di candela.


Questo libro parla della Danimarca e della filosofia che la rappresenta, quella Hygge, parola tanto difficile da pronunciare quanto da definire (in realtà, la mia amica Mia, originaria di quelle parti, mi ha detto come si dice: una specie di suono gutturale, letterale e che fa sentire tutta la H…e no, non ce la faccio!!)
Hygge è un modo di essere, di comportarsi, di pensare e di mangiare, è un vero e proprio modo di approcciarsi alla vita e agli altri.
Nelle sezioni delle librerie dedicate allo stile di vita si trovano diversi manuali che parlano di filosofie che aiutano a stare meglio, e questo è sicuramente indicativo della ricerca, sempre più crescente, di risposte all’insofferenza generale dei nostri tempi. Per diverso tempo, però, sono sempre stata perplessa per il fatto di trovare solo libri legati alla filosofia orientale, al sentire e vivere zen, piuttosto che al Buddhismo.
Il punto è questo: con tutto il rispetto che meritano questi tipi di culture, che indiscutibilmente sono le fondamenta di un sapere e di un credo, non sono modelli che io sento vicini al mio essere e, come per tutto il resto, se una cosa non ti soddisfa, non ti convince o non ti accresce, non puoi farle tue.
Da un paio d’anni, la filosofia Hygge ha preso piede anche in Italia, diventando quasi una moda (e questo è l’aspetto che sicuramente meno mi piace). Quando ho letto le prime volte di questo modo di vivere nei vari articoli di giornale, per poi arrivare al libro, ho scoperto che quello che piace a me, la mia visione di stare nel mondo, tra gli altri e con gli altri ha un nome: Hygge.
Essendo una persona poco spirituale, ho trovato che la “concretezza”, data da alcuni momenti e da alcuni modi di fare, sia il fattore che più mi rappresenta. È l’esaltazione sana delle piccole e grandi gioie che possiamo trovare quotidianamente intorno a noi, che siano cose o gesti: una candela, la luce soffusa, un dolce o un abbraccio. È quel modo di affrontare  la vita senza troppi orpelli e senza troppi drammi.
Ti ricorda qualcosa che hai già sentito altrove? Può darsi, ma in questo libro io ho trovato più un’immagine nitida che una percezione, proprio quello di cui ho bisogno io.
È arrivato l’autunno.
Prendi la copertina, una tazza di tisana (se sei goloso e maggiormente “sul pezzo”, direi che è mooooolto meglio una cioccolata) e abbandonati tra queste pagine; non ti cambieranno la vita, tantomeno te ne sveleranno il senso, ma ti trasporteranno in una dimensione che ti darà serenità.

Marika Menarello
info@casapoetica.it

Sono una professional organizer e insieme rendiamo la tua casa libera dal superfluo.

2 Comments
  • Anita
    Posted at 13:42h, 22 Novembre Rispondi

    mi piace questo libro,ho cambiato un po’ casa ispirandomi dal design scandinavo che mi piace molto,ma quello che è più difficile per me-cambiare il mio modo di pensare,dovrei essere più hygge.

    • casapoeticablog
      Posted at 17:58h, 22 Novembre Rispondi

      Per me essere Hygge significa coccolarmi. Prova a dedicarti qualche piccolo momento, anche con piccoli gesti. Si parte sempre dalle piccole cose 😉

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