14 Dic Volevo essere perfetta come Lady Oscar, ma somigliavo a Mafalda
Sono sempre stata una bambina tranquilla, di quelle che dove metti stanno, che sono autonome e non danno problemi (poi è arrivata l’adolescenza a cambiare le carte in tavola, ma quella è un’altra storia).
Mai creato problemi e capricci pochi; forse perchè pochi, mi ricordo chiaramente di quello per una spada.
Mercato del paese, bancarella dei giocattoli e lì, in tutta la sua magnifica plastica dipinta con una pittura che più tossica non era possibile (oh, erano gli anni ’80, per capirci!), svettava una spada che, nel mio candore di bimba, era esattamente come quella di Lady Oscar.
Come potevo farne a meno?
Avrei potuto rinunciare alla divisa, agli stivali al ginocchio, persino al cavallo, ma alla spada proprio no.
Volevo essere perfetta come Lady Oscar e quella spada mi avvicinava sempre più al mio sogno.
Ho fatto talmente tante di quelle sceneggiate che mia mamma è stata costretta a comprarmela, un po’ per sfinimento, un po’ perchè si vergognava di quell’interpretzaione che manco Mario Merola…
Avevo la mia spada, tutto il resto non contava più.
Col senno di poi, l’immagine di quella piccola Maky con la spada sguainata mi fa parecchio tenerezza.
Volevo essere perfetta come Lady Oscar, con lunghi capelli biondi, agile e autorevole, ma somigliavo a Mafalda, coi capelli scuri, decisamente goffa, per nulla autorevole , ma senza la caratteristica panzetta del personaggio (anche se ho abbondantemente recuperato con l’andare deli anni!).
E’ bellissimo farsi ispirare, avere un modello a cui voler somigliare.
Mi fa paura, invece, quando di perde l’orizzonte e non si riesce più a vedere il limite entro il quale stare, quella linea di demarcazione sottile che dividel’ispirazione dalla ricerca spasmodica di perfezione.
Quello che ho capito -tardi- è che non avrei mai potuto essere perfetta come Lady Oscar e che più avrei cercato di farlo, più sarei stata infelice.
A dirla tutta, credo che neppure Lady Oscar sia mai stata contenta, perchè anche lei lottava ogni sacrosanto giorno per diventare perfetta.
Cerchiamo di diventare perfette perchè non ci sentiamo mai abbastanza.
Io, per anni, non mi sono mai sentita abbastanza.
Mai abbastanza preparata, bella, magra, simpatica, intelligente.
Non so quale sia stato il momento preciso in cuiho capito che SONO molto più che abbastanza. Non so se siano stati gli anni di terapia, l’aver cambiato l’ordine delle priorità o un’illuminazione sulla via di Damasco, ma resta il fatto che che ho iniziato a guardare con simpatia quella Mafalda nello specchio.
C’è tanto potenziale in ogni Mafalda, basta allenarlo e valorizzarlo.
Finchè si rincorre dietro ai falsi miti, all’idea assurda di perfezione, non avrai tempo per osservare quanti sono i tuoi punti di forza e sguainarli con fierezza.
Parti da te.
Una delle cose che più mi ha aiutato a mettere a fuoco il mio valore è il decluttering, ecco perchè sono così legata a questo argomento.
A breve terrò un nuovo corso, in cui andrò ad approfondire gli aspetti che girano intorno all’eliminazione del superfluo.
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