29 Lug IL PROFESSIONAL ORGANIZING NON È UNA MODA
Una delle obiezioni più comuni che vengono mosse riguardo la figura del Professional Organizer è che da sempre vengono organizzate le case e non c’è mai stato bisogno di qualcuno che spiegasse come fare.
Sì, anche a me è stata detta questa cosa e, se devo essere sincera, più che la contestazione in sé, che trovo sempre un ottimo motivo di confronto, mi ha ferito l’arroganza e l’aggressività con cui è stata espressa, ma questa è un’altra storia…
Voglio partire da un punto, ben fermo e ben chiaro: farti aiutare da una Professional Organizer è una scelta che nasce da esigenze ben specifiche e non è un obbligo, né una moda.
Scegliere di farti seguire da un professionista, qualsiasi esso sia, vuol dire affidarsi a una persona con delle competenze, che sa muoversi in ambiti che non ti sono chiari.
Il Professional Organizing è nato negli anni ’80 in California, dopo che un gruppo di donne capì quanto il problema della disorganizzazione e dell’accumulo stesse complicando sempre di più la vita delle persone. A distanza di un paio di anni, quella professione rientrava nelle categorie da consultare sulle pagine gialle, esattamente con un elettricista o un meccanico. Questo, inequivocabilmente, significa una sola cosa: le persone hanno avuto bisogno e hanno cercato questo tipo di servizio.
Ora, potrai anche dire che queste sono “americanate” e in parte mi sento di darti ragione, perché solo in un contesto consumistico come gli Stati uniti poteva nascere questa professione, ma è anche vero che il bisogno di organizzazione e di semplificazione è tanto sentito anche da noi.
La TV ci propina programmi che ne parlano e ci sono casi editoriali molto famosi che hanno scalato classifiche, questo significa una sola cosa: si cercano risposte e soluzioni.
Le novità, da sempre, vengono accolte in 2 maniere:
c’è chi diffida e le denigra e c’è chi le recepisce con curiosità e interesse.
È stato così per i wedding planner (“ma davvero c’è bisogno di pagare qualcuno per organizzare il mio matrimonio??”), oppure per le consulenti di immagine (“roba da Hollywood”), eppure queste professioni sono ormai state sdoganate e non fa più scalpore acquistare questi servizi.
Quando ho capito che il mio peso era fuori controllo, ho scelto una professionista che mi educasse nell’alimentazione perché, sì, so che bisogna mangiare bene, ma non sapevo farlo da sola e correttamente.
La chiave è proprio qui: scegliere di affidarsi a qualcuno con delle competenze, che sa come si fa e può risolvere un tuo problema.
Ah, sì, le competenze…
Fare il Professional Organizer non è saper piegare bene 2 magliette, perché si è visto un video su YouTube e letto un libro. Non è improvvisarsi dalla sera alla mattina. È studio, pratica, empatia, comunicazione e formazione, continua e costante.
Si sta facendo fatica a far comprendere questo lavoro, forse dovuta alla non chiarezza dei contenuti e al qualunquismo che gira intorno, ma non ho intenzione di mollare e, nel mio piccolo, ho intenzione di continuare a parlarne.
Se leggi questo blog è perché sai che tutto questo non è una moda, ma perché, forse, potrei esserti di aiuto.
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