11 Giu “QUADERNO D’ESERCIZI PER IMPARARE A VOLERSI BENE” -Il libro del mese-
Il libro di questa settimana fa parte della “Collana d’esercizi” della Vallardi, di cui ti ho già raccontato lo scorso ottobre con IL LIBRO DEL MESE
Ho scelto di parlarne non solo perché rientra in pieno nel tema di questo mese (discriminazione e violenza), ma perché anche come professionista parto sempre dal concetto che ogni percorso verso il cambiamento inizia sempre dal bisogno di imparare a volersi bene.
Anche se sembra una forzatura riferita al mio lavoro, prova a pensare a questa cosa: scegliere di vivere meglio gli spazi di casa, scegliere di avere più tempo per fare ciò che si ama, scegliere di circondarsi solo di ciò che provoca piacere non vuol dire volersi bene?
Come ogni quaderno della collana, anche questo è ricco di diversi esercizi per allenare davvero il nostro cervello a percepire le emozioni e le sensazioni in maniera inusuale: mettere per iscritto certi stati d’animo, visualizzare il modo interiore di sentire attraverso colori o disegnare ciò che all’apparenza è astratto (come disegneresti un ricordo o uno stato d’animo?)
Sono realmente tecniche che mi hanno aiutato ad accogliere e comprendere alcune situazioni che mi hanno turbato o bloccato.
Tutto questo ha inizio con la frase fondamentale: che cosa significa volersi bene?
– Vuol dire prendersi cura di sé e da avere, di conseguenza, molto da dare agli altri provando il desiderio di farlo
– Significa vivere la propria vita in modo da sentirsi felici, in pace e in armonia con i propri valori, i propri sogni e le proprie aspirazioni e questo senza che ci sia un prezzo da pagare per nessuno.
L’ARTE DI VOLERSI BENE SI DECLINA IN 5 TALENTI
1) Essere presenti a sé stessi:
– al proprio corpo
– alle proprie emozioni e ai propri bisogni
2) Avere il coraggio di prendersi cura di sé, anche a costo di non piacere
– sapersi occupare di sé stessi
– gratificarsi
– essere attenti ai propri limiti (quando si dà agli altri)
– distinguere ciò che è buono per sé stessi da ciò che non lo è
3) Coltivare un dialogo umano attraverso
– l’espressione di sé, sincera e assertiva (esprimere ciò che è dentro di noi senza aggredire, giudicare o criticare l’altro)
– l’ascolto dell’altro, empatico e rispettoso (cercare di capire l’altro e fare in modo che si senta compreso, in qualsiasi maniera si esprima)
– la manifestazione della gratitudine o il saper ringraziare, anche sé stessi
4) Vivere in accordo con ciò che siamo veramente
– ascoltarsi per conoscersi (auto empatia)
– inseguire i propri sogni
5) Educare la propria mente a
– abbandonare i giudizi e trasformarli in sentimenti/bisogni (cambiare “ciò che ti rimprovero” in “ciò in cui aspiro”)
– scoprire e assaporare il più possibile la bellezza di ogni istante.
Ogni talento viene poi analizzato nello specifico, costringendo quasi ad un’analisi profonda di sé.
Te lo assicuro, quando ho fatto questi esercizi, ho dovuto davvero fermarmi a riflettere, visualizzando certe vicende personali e capendo dov’è stato il mio sbaglio.
Direi davvero un bello spunto per tirare fuori quanto di più bello ci sia in noi e, soprattutto, sapercelo riconoscere.
The Hidden Girl
Posted at 11:45h, 11 GiugnoCiao! Mi hai incuriosito moltissimo, credo che lo leggerò! Non so bene perché ma io adoro i libri che danno “istruzioni per l’uso”, di qualsiasi genere! Questo mi sembra una boccata di aria per chi è sempre di corsa e non ha mai tempo da dedicarsi! Grazie per questa bella scoperta!
casapoeticablog
Posted at 16:39h, 12 Giugno>Ciao! Evviva, sono riuscita nel mio intento, allora!! Leggilo, dimmi come ti sembra… ah, tutta la collana è molto interessante e varia, io mi diverto tanto a scegliere il quaderno adatto 🙂