16 Lug “IL MAGICO POTERE DEL RIORDINO” di M. Kondo -Il libro del mese-
È forse il libro più conosciuto sull’argomento organizzazione, ha venduto milioni di copie ed è diventato un best-seller, ha creato veri e propri seguaci, insomma, “Il magico potere del riordino” è un vero e proprio caso mondiale.
Facciamo che ti dico subito una cosa: a me questo metodo, chiamato Konmari, provoca una vera e propria orticaria, ma indiscutibilmente mi ha aiutato molto nel mio lavoro, non tanto per quello che va proclamando, ma perché mi permette di approfondire diversi concetti ogni volta che qualcuno associa un Professional Organizer al metodo.
Cercherò di essere il più diplomatica possibile riguardo il mio personale pensiero, limitandomi a dire che trovo tutto decisamente troppo enfatizzato e parecchio costruito in una perfetta operazione di marketing.
Si potrebbe dividere il libro della signora Kondo in 2 grandi capitoli, che altri non sono che le 2 indispensabili operazioni di ogni intervento di riordino: il decluttering e la riorganizzazione/ridefinizione degli spazi.
Col decluttering il Konmari ci va giù pesante, arrivando persino a consigliare l’eliminazione delle buste paga (no, per favore, non farlo…)
Direi che sul fatto di eliminare il superfluo ti ho rotto le scatole a sufficienza, perciò do per assodato che ti sia chiaro quanto sia importante e di grande impatto emotivo conservare solo quello che fa stare bene, ma su questo punto il Konmari è davvero ripetitivo (moooooooooooolto più di me) ridondante e, a mio avviso, davvero spettacolarizzato quando consiglia le modalità per farlo: io non riuscirei ad abbracciare un oggetto per sentire se mi trasmette gioia.
Uno dei punti di forza della Kondo e, se volessimo dirla tutta, forse quello per cui è maggiormente conosciuta, è lo sfruttare al massimo lo spazio nei cassetti e/o sulle mensole, piegando i capi il più possibile e posizionandoli in verticale. La comodità e il reale risparmio in termini di spazio sono assolutamente un grande punto di forza, senza contare quanto questo ti permetta di avere tutto sott’occhio. Trovo sia molto utile soprattutto coi ragazzini: vedere tutto immediatamente e soprattutto sapere bene in quale posto prendere e riporre una cosa, dà loro una grande autonomia e li aiuta nella gestione quotidiana.
Altra categoria per la quale trovo molto valido sfruttare la verticalità è la biancheria intima: identificare subito lo slip o il paio di calze del colore adatto all’abbigliamento del giorno, è un bel risparmio di tempo e di stress.
Ci sono diverse soluzioni organizzative per altri spazi della casa, ma vorrei che fossi tu a capire se possano fare al caso tuo o meno.
Concludendo, direi che questo libro non fa certo parte del mio modo di intendere la professional organizing, salvo per alcuni concetti sull’eliminazione del superfluo – ma questo credo che si sia capito- e per alcune soluzioni salvaspazio.
Lo trovo, però, molto utile perché, per fortuna o per sfortuna, è sicuramente il libro sul tema specifico più conosciuto dalle persone. È quello che permette di interagire, dialogare e confrontarsi. Ha venduto migliaia di copie in Italia, paese lontanissimo dal Giappone e non solo dal punto di vista geografico; se poi queste copie abbiano aiutato o meno il lettore o siano finite a fare da spessore sotto un tavolo non lo so, ma sicuramente mette in evidenza quanto le persone inizino a manifestare un disagio nei confronti della disorganizzazione e cerchino delle soluzioni per vivere meglio.
Anita
Posted at 15:43h, 18 Lugliomi sa che devo leggere questo libro assolutamente.
casapoeticablog
Posted at 16:10h, 18 Luglioleggilo, poi mi dirai se ti è servito 🙂