08 Mar Fare decluttering: le origini e le basi
Di fare decluttering si parla e scrive tanto, perché l’argomento è caldo, interessa e appassiona.
È anche un tema che divide, a tratti controverso: è arrivato il momento di fare chiarezza e comprendere cosa significhi davvero e cosa può portare di buono nella tua vita.
Cosa significa fare decluttering?
Il Cambridge Dictionary (avevo bisogno di darmi un tono) afferma che vuol dire “rimuovere le cose che non servono da un luogo, in modo da renderlo più piacevole e più utile”.
Si potrebbe semplificare dicendo “eliminare il superfluo”, anche se in questo processo di semplice non c’è tanto come si vuol fare credere.
In principio fu la Kingston
Il decluttering affonda le sue radici nel feng-shui, ed è proprio con un libro che parla di questo (“Via la polvere dalla casa e dalla mente”, poi ristampato col titolo “Feng- shui e space clearing”) che Karen Kingston lo inizia a far conoscere anche in Occidente.
Inutile negare che la grande popolarità arriva con l’avvento della signora giapponese del potere del riordino e il best seller mondiale.
Il potere del decluttering
Il reale valore che ha portato questo libro, più che insegnare come riordinare casa e liberarsi di inutili fardelli, è che ha messo in luce quanto ci sia bisogno di trovare una soluzione per affrontare il problema della gestione degli spazi e delle cose.
Fare decluttering e riordinare
sono due attività che vanno a braccetto del resto, perché, più ancora della casa piccola o della poca abilità a sistemare, quello che più mina la salvaguardia di un ambiente armonioso e ben organizzato è proprio la quantità di oggetti non utilizzati che si conservano.
Facile dire fare decluttering, decisamente meno facile metterlo in pratica, perché gli oggetti portano con loro un valore affettivo ed emozionale dal quale è faticoso staccarsi.
Facile pensare ad armadi da svuotare e sacchi da riempire, molto meno metterlo in pratica.
Se da una parte la voglia di una casa più libera e facile da gestire è tanto forte, dall’altra la paura di privarsi di cose che potranno tornare utili, e che una volta si usavano tanto, blocca e impedisce di iniziare una vera e propria “operazione leggerezza”.
Come iniziare?
Il modo migliore per partire è analizzando gli oggetti che occupano gli spazi della casa, capire che significato dare loro e quale beneficio portano nella tua vita (e nella tua casa).
Comincia pensando a quelle cose a cui non puoi proprio rinunciare e che meritano un posto d’onore. In pratica, più che pensare a cosa eliminare, rifletti su cosa sia importante tenere.
La casa ha bisogno di personalità, è il luogo nel quale sentirsi protetti e al sicuro, per questo è importantissimo che tutto quello che si trova al suo interno abbia un ruolo chiaro e preciso.
Una volta stabilito cosa conservare, puoi iniziare ad analizzare quello che resta, per comprendere se continuare a conservarlo o se farlo uscire dalla porta.
- Da quanto tempo non viene utilizzato? (Se la risposta è “da più di due anni”, non verrà utilizzato neppure in quelli a seguire
- Ti piace ancora?
- Lo ricompreresti?
- È funzionale e/o funzionante?
Se a queste domande rispondi sempre NO, puoi iniziare a eliminare.
Se vuoi fare decluttering, quindi, inizia dai piccoli spazi e da quelle categorie di oggetti che non hanno un grande impatto emotivo. Ti consiglio di partire, perciò, dai cassetti della cucina, dall’angolo dei medicinali, dal mobile del bagno…
Il circolo virtuoso
Mettersi in moto, iniziare fare poco alla volta, ma con continuità.
Godersi il premio di cassetti in ordini e angoli più leggeri, avere la sensazione che tutto sia più facile da gestire, sarà la carica che ti porterà ad andare avanti, innescando un incredibile circolo virtuoso.
Sta per arrivare la primavera, la stagione della rinascita e della voglia di rimettersi in gioco: perché non approfittarne per far sbocciare anche la tua casa?
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