31 Mag FACCIO COSE, VEDO GENTE
Hai presente quella cosa che dico sempre riguardo le cose che da tempo ci circondano? Esatto, siamo talmente abituate alla loro presenza che non le vediamo più.
Ecco, è successo anche a me, ed è per questo che, quando me ne sono accorta, ho cambiato rotta.
Non scrivo su questo blog da mesi, perché ho avuto la sensazione che questo blog fosse diventato come certe dispense: uno spazio da riempire, senza aver fatto la lista delle cose davvero necessarie… ed io odio gli sprechi. Allora ho capito che la cosa migliore sarebbe stata, neanche a dirlo, eliminare il superfluo, smaltire le scorte e ricominciare da ciò che è davvero importante.
In questo momento, per me, il blog non è importante, e se pensi che questo significhi che chi mi segue (te compreso) debba sentirsi messo da parte, ti dico che è proprio il contrario, invece.
È un po’ come quando devi ritinteggiare le pareti di casa e devi scegliere se affidarti ad un professionista o a tuo cuggggino, che ha sempre fatto il contabile, ma ti fa “il prezzo da parente”. Siccome degli improvvisati sono stufa, ho deciso di puntare sulla qualità e la professionalità, anche, e soprattutto, quando parlo di cose che scrivo o faccio io, e che spero tu legga.
Scrivere tanto per riempire delle pagine è in netto contrasto con il mio professare continuamente di liberare gli spazi , e così, ho iniziato a fare altro o, meglio ancora, ho dato maggiore importanza a ciò che per me ha valore. Oltre a lavorare tra privati e miei corsi, sto studiando, sto approfondendo concetti ame cari e mi sto aprendo a nuove possibilità.
Questo giocherà a mio favore, ma anche a chi avrà voglia di continuare a leggere ciò che ho da dire.
Qualità, non quantità.
Proprio in questi giorni, ho seguito un evento di formazione ed uno dei concetti più importanti che ho portato a casa riguarda il confronto tra due giganti: Cicerone e Demostene. Si racconta che, alla fine di ogni loro discorso, mentre la gente di Cicerone dicesse “Che bravo!”, di Demostene dicesse “Che posso fare?”
Ora, senza minimamente risultare blasfema, il concetto vuole essere questo: non mi basta (più) che mi arrivino messaggi di approvazione per quello che ho detto, ma voglio parlarti di qualcosa che ti faccia riflettere, voglio farti provare un’emozione, voglio smuovere qualcosa dentro che produca una reazione.
Sono ben consapevole che il cerchio si restringerà, perché se vorrai continuare a seguirmi, dovrai venire a cercarmi, non sarò più io a comparire a cadenza fissa.
Non è essere prima donna, ma essere una persona che ha a cuore il concetto di “qualità dei contenuti”; saranno meno, non seguiranno un calendario, ma arriveranno esattamente quando crederò di avere qualcosa di importante da dire.
Ho fatto la scelta di non comparire per forza.
Vado contro quello che è il trend?
Mi tiro la zappa sui piedi?
Il mercato dice di fare il contrario?
Sai che c’è? Non mi interessa.
Ho fatto la scelta di puntare sulla mia formazione, per poter offrire sempre più contenuti e servizi migliori.
Esco, guardo, studio, scrivo. Faccio cose e vedo gente.
Ecco, sì, incontro le persone: il modo migliore per raccontarsi.
(Cover Photo by Francesca Greco)
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