04 Nov #eventoAPOI2018
Bologna la Dotta, sabato 27 ottobre, si è riempita di ulteriore bellezza: più di 50 Professional Organizers si sono riuniti al Sympò, per quello che è stato il 5° Evento Nazionale di APOI (Associazione Italiana Professional Organizers).
APOI compie 5 anni, inizia a crescere, sia come Associazione sia come numero di membri, e noi eravamo lì per festeggiare, facendolo a modo nostro: raccontando quello che ci accomuna, che ci appassiona e in cui crediamo profondamente: l’ORGANIZZAZIONE.
L’occasione è ghiotta, perché a parte webinar di approfondimento e qualche sporadico caffè con alcune colleghe della zona, è l’unico momento all’anno per incontrarsi, abbracciarsi, confrontarsi e, dato che le iscrizioni in Associazione continuano ad aumentare, anche conoscersi.
Dai, lo dico, è un po’ come la gita scolastica di fine anno: tutti ad aspettarla e a fare grandi progetti per settimane, a confidare nel meteo e a comprare dolcetti da smangiucchiare sul pullman.
E così, zaino in spalla, sono partita in treno da Milano, svegliandomi prima del gallo, carica come una molla e contenta come una bambina la mattina di Natale. Ho fatto il viaggio con la splendida compagnia di altri colleghi, animati dalla mia stessa emozione.
Ecco, sì, EMOZIONE: è questo il termine giusto per descrivere questa giornata.
È stato il mio secondo Evento Nazionale e sicuramente ero meno spaurita dello scorso anno, ma è pur sempre un concentrato di vibrazioni fortissime, scandite in pochi minuti di vecchi e nuovi incontri.
La riunione della mattina ha messo a fuoco i risultati positivi di quest’anno, dimostrando che siamo sulla buona strada affinché la nostra professione sia sempre più conosciuta, ma sono anche stati fissati nuovi obiettivi, perché l’asticella va sempre alzata un pochino e noi siamo sempre più pronti ad affrontare nuove sfide e a tagliare nuovi traguardi.
Nel pomeriggio, invece, il Sympò è stato aperto al pubblico e abbiamo dato il via a tutti gli interventi in programma: si è parlato di lavoro, bambini, disorganizzazione cronica, gestione del tempo e armadi, ossia delle maggiori aree di competenza di un Professional Organizer.
Sai, per me che sono stata dall’altra parte del palco, sono sincera, importava relativamente ascoltare le mie colleghe (che dopo questa mi odieranno), ma avevo a cuore capire e carpire cosa pensasse il pubblico.
Il pubblico.
Tantissime persone che per ore hanno ascoltato con attenzione, qualcuno ha preso appunti, le ho viste sorridere, annuire, scrollare la testa…
Sono le stesse persone che hanno chiesto consulenze individuali nella pausa e tutti noi siamo stati impegnati a dare risposte alle domande più disparate. Questo è il motivo per cui l’Evento Nazionale è così importante: perché avvicina noi alla gente e la gente a noi… e se hanno partecipato così in tanti, probabilmente, è perché riusciamo davvero ad essere una risposta e/o una soluzione.
La ciliegina sulla torta?
Al ritorno, mentre aspettavo il treno in compagnia di 2 colleghi, si avvicina a noi una ragazza che aveva partecipato all’Evento; anche lei tornava a casa sua, a Torino. Era venuta a Bologna apposta per noi.
Il bisogno di capire e di avvicinarsi al Professional Organizing è, evidentemente, sempre più forte.
Ora si torna al lavoro, un po’ più carichi, in attesa del prossimo Evento.
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