13 Gen ELOGIO ALL’INVERNO (o come fartelo piacere)
Siamo nel cuore dell’inverno.
È la mia stagione preferita: amo il freddo, l’aria gelida che taglia la faccia, il buio che arriva presto e i maglioni pesanti e i calzettoni.
So di essere impopolare, eh!
Credo, in modo più inconscio, di amare l’inverno perché è la stagione nella quale mi prendo più cura di me.
È come in natura, del resto: tutto sembra fermarsi, gli alberi si spogliano e gli animali cadono in letargo, ma in realtà si stanno solo preparando per affrontare al meglio una nuova primavera, una nuova rinascita.
Per me, quindi, è la stagione delle coccole, dei momenti dedicati esclusivamente a me stessa, del ritmo lento, del silenzio e della riflessione.
In linea generale, se ci pensi bene, l’inverno è la stagione del comfort food, delle maratone in televisione, delle tisane calde (o delle cioccolate 😉), degli hobbies che richiedono calma e pazienza (penso alla maglia, al disegno, alla calligrafia…)
In questo inverno, sto raggiungendo livelli epici di lentezza ed è davvero una sensazione rigenerante, che non assaporavo da troppo tempo.
Non so se per osmosi, per imitazione o perché fosse davvero un bisogno di ogni membro della mia famiglia, ma quest’anno il trend della cura di sé e dei ritmi pacati ha contagiato proprio tutti.
Non grandi cose, in realtà e, probabilmente proprio perché siamo tornati alla semplicità, tutto questo ha avuto un enorme impatto emotivo.
Io e mio marito abbiamo riscoperto i giochi in scatola, grazie a dei regali per mio figlio, siamo stati svegli per terminare dei puzzle, ci siamo infilati grembiulini improbabili per dilettarci insieme a sperimentare nuove ricette. Babbo Natale ha portato a Edo i suoi primi Lego da “grande”, che ci hanno permesso di poter allestire una vera proprio catena di montaggio, tra chi leggeva, chi passava i pezzi e chi li assemblava.
Abbiamo scelto di non farci regali materiali, dato che non abbiamo bisogno di niente in particolar (evitare di accumulare oggetti inutili è buona cosa tutta l’anno), ma abbiamo investito in mostre d’arte, cinema, un Capodanno in un parco giochi e in un tappeto nuovo, dove poter giocare scalzi e fare le capriole (sì, lo spettacolo è abbastanza imbarazzante, lo ammetto!)
Non ho letto libri mentre mio figlio guardava i suoi DVD, ma ho riso con lui per ogni scena (anche dopo averla vista per la decima volta)
Insomma, ho vissuto TEMPO DI QUALITA’.
Non ho smesso di lavorare, ma ho rallentato. Ho deciso di seguire il ritmo lento delle stagioni.
Perché ti ho asciugata raccontandoti i fatti miei?
Perché parlo di mettere sempre la persona al centro di tutto, perché dico sempre che ci meritiamo il bello.
E poi, perché sono fermamente convinta che dobbiamo imparare a volerci (più) bene.
Abbiamo bisogno (anche) di lentezza, per assaporare meglio il viaggio.
Abbiamo bisogno (anche) di pause, per ricaricare le batterie.
Abbiamo bisogno (anche) di coccolarci e di farci coccolare, per diventare più belle.
Prima di un raccolto rigoglioso, c’è l’aratura, la semina e la cura.
Tutte queste cose ce le insegna la Natura.
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