28 Ott DOLCETTI, (MOLTI) SCHERZETTI E SCHELETRI (NELL’ARMADIO)
Nella settimana di Halloween, tra una zucca da decorare e un travestimento pauroso da ultimare, ho deciso che fosse giusto (e molto a tema) parlare di scheletri.
Questa settimana ho deciso di aprire il MIO armadio e di togliere i miei scheletri: ho deciso di raccontarti di me.
A dirla tutta, è stato il mio amico Fabrizio a farmi rifletter sul fatto che io parli sempre del bisogno di creare un rapporto di fiducia con il cliente, di conoscersi, ma che, nella realtà dei fatti, io non abbia mai raccontato di me.
All’inizio sono stata un po’ titubante perché, se è vero che non sono timida, è anche vero che non sono così egocentrica come può sembrare, però ho capito che aveva ragione: se una persona apre la porta, deve sapere chi sta facendo entrare.
Inoltre, il 30 ottobre, saranno 3 anni da quando ho lasciato definitivamente il vecchio lavoro, per fare la Professional Organizer a tempo pieno.
Quindi…
Ho lavorato per quasi 20 anni come commessa e poi responsabile di negozio, dopo un diploma come Perito Tessile (sono stata croce e delizia dei miei prof).
Entrare nel mondo del professional organizing sono convinta sia stato un naturale e inevitabile epilogo: me la ricordo la mia maestra Palmira che mostrava e portava a modello i miei quaderni dalla grafia sicura, sempre molto curati, con i risultati delle operazioni in colonna scritti tra righe tirate col righello; i miei quaderni che guai se non erano rivestiti e riposti nella cartella in ordine di grandezza!!
Tutto questo per dirti che l’organizzazione, l’ordine e la disciplina sono insiti in me e questo è stato fondamentale anche nel lavoro in negozio, per ottenere una gestione ottimale.
In parallelo, quello che per anni era stato un supporto alle amiche, col passaparola si è trasformato in un vero e proprio guadagno extra: ho cominciato a entrare nelle case e ad aiutare a gestire gli spazi, dall’armadio alla cucina, al box, ho aiutato per dei traslochi e per l’organizzazione di case nuove.
Quando è nato Edoardo, mio figlio, e gli impegni sono diventati troppi per essere gestiti in maniera adeguata, mi sono trovata di fronte a una delle scelte più difficili della mia vita, costatami mesi di mal di testa e di insonnia.
Il giorno del mio 38mo compleanno, la mia collega mi ha regalato il libro di Marie Kondo, “Il magico potere del riordino”, dicendomi una frase che credo mi ricorderò per sempre “queste pagine so che faranno grandi cose”.
Gli altri avevano capito prima di me…
Sono una che preferisce i rimorsi ai rimpianti e ci ho provato: ho mollato il lavoro fisso a favore di uno semi sconosciuto, armata di un quaderno a quadretti con l’elenco del mio pacchetto clienti e la voglia di fidelizzarne altri.
Credo di aver rotto le scatole a chiunque, di aver mandato un milione di mail e di essere diventata monotematica per almeno 6 mesi di fila.
Quando mi sono sentita un po’ più pronta, mi sono iscritta al corso propedeutico di Organizzare Italia, per diventare Professional Organizer, quella volta tenuto da Ale Ziliotto e da Paola Tursi: loro mi hanno fatto capire che ero sulla strada giusta (quindi, se ora mi trovate in giro a parlare di organizzazione, sappiate che è colpa loro).
Era il 30 ottobre. Ancora quella data.
E poi…
Poi sono diventata Membro Junior di APOI (Associazione Professional Organizers Italia) e ad agosto di quest’anno sono stata promossa a membro Senior.
Ho creato “Casa Poetica”, che non è solo il mio nome “professionale”, ma una vera e propria proiezione di quella che vorrei potesse essere la casa di ciascuno (te ne parlerò approfonditamente tra qualche settimana)
Ed ora…
Ora tra un intervento a casa del cliente, una consulenza e qualche corso, continuo a studiare, approfondisco, cerco di guardare le cose da ogni angolazione possibile e racconto di quello che faccio.
E mi brillano gli occhi.
Foto di copertina: Aleksandar Cvetanovic su Pexels.
Anita
Posted at 13:46h, 22 Novembrebrava!mi ispiri molto.
buona giornata 🙂
casapoeticablog
Posted at 18:01h, 22 NovembreGrazie! Sapere che posso dare qualche spunto di riflessione mi rende felice 🙂