Non ho mai amato la matematica; da quando mi hanno insegnato a contare con le dita, fino alle espressioni più complicate alle scuole superiori, ho sempre provato  una sorta di rifiuto, tanto che la vista dei numeri mi offusca il cervello (no, non esagero).

Non sono portata, in primis, e poi aggiungiamo che non ho mai incontrato nessun insegnante che mi trasmettesse voglia di capire. Il risultato? Mia mamma che già a settembre metteva in conto ripetizioni e l’esame di riparazione (i tempi erano quelli).

Chimica organica, invece, una materia davvero ostica, fatta di formule che si combinano e di una terminologia non propriamente comune, l’ho apprezzata davvero un sacco, perché la prof , raccontandola e spiegandola con trasporto l’ha fatta diventare addirittura la preferita di tutta la classe.

Amore per la materia, rapporto umano con gli studenti, lo stesso concetto ripetuto in mille modi diversi pur di farlo capire a tutti.

Questo il segreto, questa la differenza tra descrivere dei procedimenti e insegnare, sia che si tratti di colorare dentro i margini, sia parlare dell’Ipotesi (o congettura) di Riemann.

Ti dico la verità, quando ormai quattro anni fa mi proposero di tenere dei corsi di decluttering e di organizzazione della casa mi sentii tremare le ginocchia perché, un conto è fare per sè, un conto spiergarlo in maniera arricchente agli altri.

Come potevo fare?

Non c’è il modo perfetto per insegnare (a dire il vero è proprio la perfezione che non esiste, ma facciamo che per oggi questo concetto non te lo ripeto…), ma so cosa, nella mia vita, ha fatto la differenza: stimolare la curiosità, il potere della condivisione e la pratica.

Ho messo a punto le mie linee guida

Da questo mio sentire, ho messo le fondamenta per quelli che sono i miei corsi di decluttering e organizzazione della casa:

• Interazione: non parlo solo io, il confronto è fondamentale per riuscire ad approfondire i temi. Le domande scaturiscono spontaneamente da entrambe le parti; quelle che trovo più stimolante sono le obiezioni, perché portano il discorso su un piano nuovo, spingendo a osservare le ose da un altro punto di vita. Che soddisfazione ci sarebbe, altrimenti, se un corso non ampliasse un po’ le vedute?!
• Parte pratica: metterci le mani, fare e rifare per acquisire un po’ di dimestichezza. In un corso come quello sull’organizzazione dell’armadio che senso avrebbe se tu stessi solo a guardare, senza provarci sul serio, utilizzando strumenti e tecniche nuove?
• Allegria: il sorriso, la leggerezza e la battuta sono la ciliegina sulla torta. Serio non vuol dire serioso. Serioso, per quanto mi riguarda, invece, vuol dire noioso.

Non ho la presunzione di dire che i miei corsi di decluttering e organizzazione della casa siano i più belli del mondo, ma sicuramente sono fatti con tutta la professionalità e passione dicui sono capace, che cerco di trsmettere con ogni mezzo a mia disposizione.

Il risultato è che quattro anni fa ci ho provato, ci ho preso gusto e non ho più smesso.

Se vuoi capire cosa significhi partecipare a un corso di decluttering, se vuoi avvicinarti al concetto di leggerezza ed eliminazione del superfluo, ti invito a iscriverti al prossimo corso online, che si terrà il 24 novembre.