27 Nov EVENTO NAZIONALE APOI 2017: chi siamo
Sto tornando da Torino, l’adrenalina sta scendendo per lasciare il posto alla stanchezza e ai piedi gonfi. Mio marito è concentrato alla guida, in questa tarda serata molto nebbiosa ed io mi metto un po’ più comoda, così da rilassarmi e lasciarmi andare a pensieri e considerazioni.
L’effetto WOW è sicuramente stato superiore a tutte le aspettative, sia dal punto di vista dell’evento in sé che – e soprattutto- dal punto di vista degli incontri con le colleghe di tutta Italia.
Diciamocelo, entrare in un ambiente di lavoro composto quasi esclusivamente da donne non è semplice eppure, da quando ho varcato quella porta sono stata accolta con grande calore e da bellissimi sorrisi.
Piccole immagini su Facebook sono diventate persone reali, con movenze, stili, timbri vocali e accenti.
Ho conosciuto le fondatrici di APOI, partendo da Sabrina Toscani, il grande capo, col suo fare gentile e gli occhi curiosi; Silva Bucci, rossetto rosso di rappresentanza,
accento emiliano più genuino delle tagliatelle e la missione di far diventare Faenza capitale d’Italia; Irene Novello, un mix tra la signorina Rottermeir ed un centravanti di sfondamento, tanta è la grinta che mette in tutto quello che fa e poi Chiara Battaglioni, spigliata, pragmatica, che va avanti al motto di “creo una cartella in Dropbox”.
E poi, via via, tutte le altre colleghe.
Lorenza Accardo, vestito taglia xs, ma 15 kg di capelli
Emanuela Tirabassi, che con quel suo modo di fare rassicurante avremmo voluto tutti come maestra
Morgana Deleo, incredibilmente timida, ma estremamente metodica e precisa Germana Chiricò, dalla Sicilia, ma con la passione per i pizzoccheri
Fabiola Di Giov Angelo, la nostra super addetta stampa, che pure il Times ci invidia Sara Caliaro, sopravvissuta alla consulenza più impegnativa della storia
Francesca Pansadoro ed il potere delle 3500 parole al minuto
Sara Maccani ha osato cambiare acconciatura e si è tolta gli occhiali (ed io ci ho messo 3 ore per metabolizzare)
Greta Lacchini, con un vestito delizioso, che a me sarebbe stato in quinta elementare
Linda Rossi è arrivata tardi, ma dall’espressione stravolta che aveva, è probabile che sia arrivata a piedi da Trento
Maria Bonelli, tutta felice del suo nuovo look
Francesca Covolan, con un vestito da donnina a modo
Sì, lo so, è un elenco lungo, ma siamo tante…
Valeria Pigozzi e la sua grande dolcezza
Valentina Turco ed il suo mood da “ultimo banco in fondo”
Cristina Biasini coi suoi taralli per tutti
Rosanna Cascone e Giulia Rastelli col sorriso perennemente stampato in faccia Diletta Cardinali e l’ansia da previsione meteo
Cristiana Casoni con bellissimo outfit e 2 figli che sembrano usciti da un quadro di Botticelli
Selina Angelini, con cui avrei voluto parlare di più
Federica Beltrame che non mi ha detto che crema viso usa per sembrare una tredicenne
Anna Scudellari che faceva a gara con Fatima Ramaglia a chi aveva il riccio più bello Marilina Di Cataldo e Angela Franco giocavano in casa.
L’associazione può vantare anche di avere 2 icone di stile, influencer ante litteram, ossia
Enza Sansone col caschetto che ha ispirato Anna Wintour e Fiorella Furlan ed il look che Demi Moore le ha copiato per girare “Soldato Jane”
Una menzione speciale per i 3 uomini, più che per la loro innegabile professionalità, per il loro spirito di sacrificio e di sopportazione tra tutte queste donne:
Daniele Manetto, il Mainardi ed il super capo corner Alessandro Cavallin al quale, vi prego, dite che è bellissimo (e che dovrebbe mangiare di più)
E poi, in tutta quella schiera di visi, voci e colori, ho ritrovato colleghe che già conoscevo e stimavo
Alessandra Noseda, col suo fare pacato, gentile e mi fuori luogo Anna Fais, uscita direttamente da una pubblicità per sorrisi smaglianti
Elena Dossi, che mannaggia a lei aveva il ciuffo sbiadito e non abbiamo potuto fare la foto arcobaleno
Paola Tursi e Ale Ziliotto, che ringrazierò sempre per avermi fatto capire che questo è il lavoro che voglio fare
In ultimo, Alessandra Ripamonti, grande compagna di workshop, con la quale ho da subito condiviso la voglia di parlare di libri e con la quale il feeling è stato immediato, già dalla prima telefonata.
Dell’evento ho scelto volutamente di non parlare, primo perché è stato già fatto ampliamente e molto bene da altre colleghe, secondo perché ho voluto mettere l’accento sulle persone che compongono l’Associazione, più che sulle professioniste.
Siamo donne e uomini molto diversi tra di noi, eppure uniti nell’intento di far conoscere sempre di più questo lavoro che tanto ci appassiona e a cui stiamo dedicando tantissimo.
Siamo donne e uomini che hanno trascorso insieme una bellissima giornata a Torino all’insegna del confronto, della divulgazione e dell’organizzazione, ma anche -e soprattutto- dei sorrisi, degli abbracci e delle battute.
Non vedo l’ora dell’evento APOI 2018 a Bologna.
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