20 Nov Mai più senza… UNA CASA CHE PARLI DI TE
L’altra sera è venuta una persona che frequento da qualche tempo, a cenare per la prima volta a casa nostra. In cucina non sono un granché, ma ci tengo molto ad accogliere un ospite con cura ed attenzione, che non necessariamente vuol dire cristalleria o porcellane di Limoges. Un piatto semplice, ma gustoso, buon vino, ambiente pulito e profumato ed un bel mazzo di fiori a dare allegria; la compagnia è stata piacevole, le risate hanno fatto da sottofondo per buona parte del tempo e mi è pure stato chiesto il bis delle lasagne. Tra un bicchiere di Moscato ed un bignè, improvvisamente, mi è stata fatta un’osservazione he mi ha fatto sorridere: “Sai, dato il lavoro che fai, mica mi aspettavo che abitassi in una casa così piena di vita, mi immaginavo un ambiente minimal…”
No. Il minimalismo proprio non mi caratterizza, tantomeno mi appartiene.
Ed è forse questo il nodo che spesso si fatica a districare quando si parla di decluttering, di organizzazione e di armonizzazione: si pensa che eliminando tutto,
con mobili sgombri, possedendo un unico servizio di bicchieri e delle pareti bianche sia la soluzione per vivere ordinati e con più leggerezza.
E se vi dicessi che per me Marika e per me P.O. proprio non è così?!
Casa è quel luogo in cui una persona deve, soprattutto, stare bene, per questo non si può vivere in un ambiente che non sia “vero”. La casa deve avere un’anima, che deve essere la trasposizione dell’anima che la abita.
Ed una casa deve essere anche sgombra dal superfluo.
Non è un controsenso?! E allora?!
Allora sarebbe buona cosa circondarsi di quello che ci fa stare bene e basta.
Quello che ho spiegato e mostrato al mio ospite è che tutto quello che si trova in casa mia viene utilizzato e possiede una precisa collocazione. Ad esempio, non essendo una brava cuoca, non ho riempito la cucina di pentole che non userei mai e che non saprei neppure a cosa possano servire; ho fatto vedere che ho 2 servizi di piatti, uno per tutti i giorni, ma ben tenuto e non rovinato ed uno un po’ più bello, che uso spesso, non solo a Natale e a Capodanno, ma ogni volta che ho ospiti o voglio gustarmi con calma un buon pasto. Amo i libri, sono la mia più grande passione, però ho donato ad una biblioteca quelli che non mi sono piaciuti e non mi hanno lasciato niente: perché riempire di cose che non sento mie? Le foto più belle che possiedo le ho stampate ed incorniciate, non le ho tenute nella memoria del p.c., tra quelle sfuocate. In generale, in casa mia non si trovano oggetti “imboscati”. Se tengo qualcosa lontano dagli occhi perché non mi piace, perché deve occupare spazio utile, portando polvere ed accumulo?
Ho scelto una tinta grintosa per le pareti, perché mi dà quel senso di energia che mi mette di buon umore. La biancheria da camera riprende i colori dei muri ed ha fantasie geometriche, perché la simmetria è alla base del mio gusto.
Ogni cosa ha un suo perché, ha una sua disposizione ben definita ed è in armonia col resto. È una casa in perfetta sintonia con chi ci vive, in cui si rientra la sera e ci si sente accolti. Non si parla di bellezza o di gusto, ma di sensazioni positive, quelle che ognuno si merita.
…E casa tua ti trasmette vibrazioni positive?
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