02 Ott STORIA DI P, OVVERO RICOMINCIO DA ME -La storia del mese-
Il pensiero più frequente che si ha nei riguardi di una P.O. è che venga a mettere ordine in case super disordinate, oppure che aiuti a trovare soluzioni salvaspazio laddove i mq sono pochi e gli oggetti tanti.
P. abita in una bellissima e grande villa, arredata in stile moderno, tra bianco ottico e grandi finestre luminose, con grandi piante e molti oggetti ricercati di stile contemporaneo. P. è maniaca dell’ordine eppure, quando mi ha contattata, mi ha parlato di necessità di ripartire da capo, di dare senso alle cose ed ai suoi spazi.
Credo fortemente nell’empatia tra persone, nella classica “sensazione a pelle”, proprio come è successo a noi che appena incontrate ci siamo sentite travolte da una simpatia reciproca. Davanti a biscottini e caffè, mi ha parlato del suo bisogno di riportare la casa ad essere nuovamente solo sua dopo la separazione dal marito: riorganizzare gli spazi, pensando solo a sé stessa ed alle sue esigenze. Voleva degli armadi come li ha sempre sognati, tutti per sé e con quei dettagli leziosi che tanto le piacciono: grucce fucsia e qualcuna fatta di perle, con un buon profumo fresco da spruzzare all’interno. Individuata la suddivisione che le sarebbe piaciuta, ho iniziato il mio lavoro…ed è qui che sono iniziate le sorprese: ogni volta che toccavo un capo, che fosse indistintamente una giacca, un abito o un paio di pantaloni, mi diceva che ce n’erano degli altri in altri armadi, tipo 3 di qua, 4 di là.
Mi sono fermata, ho fatto con lei il giro della villa e ho svuotato ogni armadio. È stato un momento davvero tosto, una presa di coscienza e di realizzazione di quanto lo shopping aiutasse a sopperire ad alcune altre mancanze. Passato il forte momento emotivo, è uscita quella forza tipica delle persone in rinascita, che spesso è latente, ma pronta a manifestarsi appena scoperchiamo un poco il vaso dell’anima. È stato fatto il decluttering di tutto quello che “provocava dolore” e siamo ripartite. Alla fine, di tutti quegli armadi, si è optato per utilizzarne ed organizzarne solo 2: quello estivo e quello invernale.
Con tutta la calma necessaria, si è poi iniziato a parlare di shopping compulsivo e di dinamiche legate all’insicurezza, senza entrare in ambiti psicologici dei quali non ho competenze, ma semplicemente basandosi sui suoi racconti e sul “materiale” accumulato in quegli anni di infelicità.
Oggi P. è davvero una persona nuova. Fa ancora shopping perché le piace tanto, ma ha imparato a scegliere e a valutare senza comprare in “blocco”, il suo armadio è sempre in ordine, perché lei è una precisa ed ogni volta che fa scorrere le ante per aprirlo esce quel profumo buono e fresco che tanto le piace. Come lo so? Siamo diventate molto amiche!!!
E VENNE IL MOMENTO IN CUI IL RISCHIO DI RIMANERE CHIUSI IN UN BOCCIOLO ERA PIU’ DOLOROSO DEL RISCHIO DI SBOCCIARE.
A. Nin
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